Possiedi un veicolo che custodisci nel garage e utilizzi solo un paio di volte l’anno? Hai una vecchia motocicletta che conservi per ricordo? Oppure hai un’auto parcheggiata nella casa al mare che assicuri soltanto per le due settimane di vacanza? È importante sapere che entro il 2024 potrebbero esserci delle significative modifiche alla polizza RC Auto anche in questo caso.

Una nuova disposizione, derivante da una direttiva europea del 2019, sta cambiando le regole del gioco: l’assicurazione per la responsabilità civile potrebbe essere obbligatoria anche per i veicoli inattivi. Ma cosa comporta effettivamente e come influisce sulla tua vita quotidiana?

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La direttiva europea del 2019 è stata recepita in Italia mediante il decreto legislativo 184/2023, che ha modificato il Codice delle assicurazioni private. La ragione principale è chiara: è richiesta un’assicurazione per la responsabilità civile anche quando il veicolo non è in circolazione. Questo obbligo si applicherebbe nella nuova normativa a tutti i veicoli a motore, siano essi fermi o in movimento. Quindi l’obbligo di assicurazione scatterebbe per quelli che sono in sosta sulla strada o anche fuori di essa. Nello specifico, facendo riferimento al concetto di “terreno”, la norma estenderebbe l’obbligo anche ai veicoli fuori dalla strada che si trovano in aree non sottoposte a restrizioni di accesso.

Come sempre, però, ci sono delle ipotesi di deroga:

  • Veicoli fuori circolazione: i veicoli ufficialmente ritirati dalla circolazione sono esenti, ma è necessario presentare una richiesta di cancellazione presso il Pra.
  • Vietato l’uso: i proprietari di veicoli il cui utilizzo è vietato, temporaneamente o permanentemente, sono esentati. Questo include veicoli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo.
  • Veicoli non idonei all’uso: veicoli non utilizzabili come mezzi di trasporto, come auto prive di motore o ridotte a rottami, sono anch’essi esentati.

Rimarrebbe ancora possibile, comunque, sospendere temporaneamente l’assicurazione per i veicoli, senza limiti al numero di sospensioni consentite. La sospensione può durare al massimo 10 mesi, ma questi mesi possono essere distribuiti in diverse pause, senza la necessità di farle in modo consecutivo. Per i veicoli storici, inclusi sia le auto che le motociclette, c’è la buona notizia che la sospensione può durare fino a 11 mesi. Un ulteriore aspetto di questo nuovo sistema è l’assenza di periodi minimi di sospensione.

Con un emendamento presentato a febbraio nel cosiddetto “Milleproroghe”, comunque, si prevede che l’obbligo assicurativo per i veicoli in aree private possa essere posticipato fino almeno al 30 giugno 2024. Il governo ha risposto alle richieste di associazioni come Confcommercio Mobilità, Federmotorizzazione, Assocamp e Federacma, dimostrando una certa flessibilità nella procedura normativa e di applicazione. Anche per quanto riguarda le sanzioni, al momento non è ancora stato definito con certezza il tipo di infrazione e la relativa penale.

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